OMELIA
Solennità dell’Immacolata Concezione della B.V.M.
Andria, 8 dicembre 2020
Nell’iniziare la riflessione di oggi vorrei innanzitutto condividere con voi un pensiero: ci piace pensare che Dio non ha ancora finito di stupirsi per quello che ha operato in Maria. Dio, sommo artista, non si stanca di contemplare il suo capolavoro, sorpreso e incantato davanti all’opera che gli è perfettamente riuscita. E allora Il nostro stupore gioioso davanti a Maria condivide la meraviglia stessa di Dio.
E così, a imitazione della Madre, anche la nostra fede deve tradursi in opere quotidiane, in scelte coerenti, in obbedienza d’amore a Dio. Maria è immacolata, certo, perché tale l’ha resa il Padre, ma anche perché lei non ha mai detto di NO a Dio.
La festa dell’Immacolata ci ricorda, allora, che c’è una sola cosa che inquina veramente l’uomo: il NO a Dio, il peccato. E questo, perciò, è un messaggio quanto mai urgente da riproporre oggi, perché sembra proprio che il nostro mondo abbia perso il senso del peccato. Maria è il nostro modello per una vita santa. Donna tutta di Dio, Maria, è anche tutta del suo tempo e di ogni tempo. Lei è madre e sorella di coloro che sono in cammino, cercatori di senso e di verità, per trovare un approdo ultimo e definitivo alla loro sete di infinito. Per questo non dobbiamo stancarci mai di guardare a lei, di invocarla, di imitarla nelle sue virtù e nella sua sequela quotidiana di Cristo e del suo Vangelo.
La Chiesa, dunque, ci invita oggi a posare lo sguardo su Maria, la madre di Gesù, ci invita soprattutto a contemplare il mistero di questa donna. Sì, perché davvero la vita umana di Maria di Nazaret è un mistero. In lei si è realizzato qualcosa di grande, di incredibile per una creatura: Dio ha scelto lei, questa donna, benché povera, umile, perché fosse la madre di suo Figlio che veniva a mettere tra noi uomini la dimora di Dio. Un mistero grande, perché quale donna poteva mai essere degna, poteva essere prescelta per un compito così grande? Nessuna, perché tutti portiamo dentro di noi una radice, questo virus che si chiama peccato, che si chiama male e il Figlio di Dio non poteva nascere da una peccatrice, doveva nascere da una donna limpida, pura, immacolata. Per i meriti del Figlio Gesù, Dio ha così preservato Maria, prima ancora che nascesse, dalla colpa originale, infatti questa creatura è venuta al mondo, fin dal primo istante del suo concepimento, assolutamente integra, limpida, in alcun modo sciupata dal peccato.
La festa di oggi è dedicata, certo, a contemplare questo straordinario mistero. Però dobbiamo ricordare che questo non è un mistero che noi contempliamo solo in Maria certo con stupore e meraviglia, con gioia e ammirazione. Il mistero, per così dire, non si ferma a Maria, ma vede in lei il suo inizio. Infatti San Paolo nella seconda lettura, tratta dalla lettera agli Efesini, ci ha ricordato una verità importantissima, che riguarda ciascuno di noi, e che ci riempie ancor più di stupore: ci ha ricordato che noi tutti siamo stati da Dio chiamati, destinati ad essere santi ed immacolati davanti a Lui nella carità. San Paolo usa proprio la stessa parola che noi usiamo per Maria: immacolata è Maria, immacolati siamo chiamati ad essere anche noi; questo è il nostro destino, il nostro traguardo; e fino a che non lo troviamo, noi siamo in cammino, ci manca qualcosa.
Ma se il nostro destino, la nostra vera identità è di essere immacolati, è anche vero che noi da soli non potremo mai riuscire ad esserlo, pur con tutti i nostri sforzi, le nostre fatiche, i nostri impegni. É Lui che vuole compiere in noi questo prodigio incredibile. È lui che sembra dirci oggi, mentre ci invita a contemplare la sua madre immacolata, “Lasciate fare a me, non mettete ostacoli, aprite mente e cuore alla mia parola e alla mia azione e vedrete che io vi faccio diventare immacolati tutti quanti, come la mia mamma! Parola mia! Fidatevi!”.
Ecco allora la parola di Dio per noi ci invita oggi ad alzare lo sguardo e contemplare Maria, questa creatura immacolata, meravigliosa, stupenda e ci fa provare una sorta di nostalgia, di santo desiderio: “Vedete, ci dice il Signore, questo è il vostro destino, il traguardo della vostra vita. Vedete questo prodigio, questa creatura, quanto è bella, quanto è limpida, meravigliosa, stupenda? Bene, così desidero fare per ciascuno di voi”. C’è soltanto una condizione: che noi accogliamo, come Maria, la sua Parola; che noi ci fidiamo di Lui e come Maria diamo al Signore che ci chiama la stessa disponibilità totale che lei diede all’angelo: “Eccomi, io sono la serva del Signore. Eccomi, si compia in me quello che hai detto”.
Quel “sì” detto da Maria all’angelo, infatti, ha proprio il sapore di un affidamento pieno, senza se e senza ma, senza condizioni, senza limiti. Dobbiamo pensare, infatti che Maria non è che quel giorno aspettava l’angelo e si era preparata a quell’incontro. Fu un qualcosa di assolutamente impensabile fino a quel momento. E nemmeno Maria poteva immaginare come sarebbe cambiata la sua vita, rispetto al suo progetto che aveva coltivato fino a quel momento: sposare Giuseppe e formare una famiglia che fosse la sua famiglia. Non poteva certo immaginare che il diventare madre del Salvatore le avrebbe procurato momenti di grandi prove e difficoltà. Ma lei, resa forte dalla grazia di Dio, è stata capace di dire il suo sì. Certo, ha fatto domande all’angelo perché la sua adesione fosse responsabile e consapevole, ma, appena ha intuito che lì c’era davvero la mano di Dio, non ha avuto esitazioni ed ha pronunciato il suo sì, affidando tutta sé stessa alla realizzazione del progetto di Dio. E aggiungiamo pure che da quel momento Maria non si è messa a fare la “Signora”, visto l’alto compito a cui veniva chiamata, ma si è dichiarata all’angelo semplicemente come “la serva del Signore”, che mette da parte ogni sua volontà ed accoglie come traccia unica della sua esistenza la Volontà di Dio per lei e per l’umanità intera.
Chiudiamo dunque questo momento di riflessione esortandoci a vicenda a intrecciare nel nostro cuore l’ammirazione per questo progetto meraviglioso che Dio ha realizzato in Maria e il santo desiderio che questo progetto si realizzi nella vita di tutti noi.
Amen!