Eccoci ora al momento della riflessione. Il Signore è risorto! Ma che vuol dire? Che significa per la nostra vita? Ci lasciamo guidare, come sempre dalla pagina del Vangelo.
Ecco, il Vangelo che abbiamo proclamato ci fa capire che i discepoli non potevano inventare la notizia della risurrezione, perché loro per primi, quando l’hanno ascoltata, non hanno creduto, anzi, hanno dovuto faticare parecchio per arrivare a convincersi. E poi noi vediamo che i primi giorni, soprattutto il giorno di Pasqua, Gesù è andato più volte incontro ai discepoli, è apparso, si è fatto vedere; e loro, i dodici, in quel momento credevano, poi Lui spariva e tornavano a dubitare. Quindi non è mai potuto accadere che gli apostoli hanno inventato tutto, perché loro per primi sono arrivati alla fede con un graduale e lento cammino.
Ora proprio loro ci guidano nel cammino di fede, perché se noi accettiamo veramente questa realtà, che Cristo è risorto, da questa verità ne discende tutta un’impostazione della vita: chi crede nella risurrezione vive in un modo, chi non ci crede vive in un altro modo; chi crede nella vita si impegna a favore della vita, chi crede invece che con la morte è finito tutto per Gesù, vuol dire che non crede alla vita, crede alla morte, è un uomo di morte, peggio per lui, poveretto, ma soprattutto diventa un uomo che non è testimone di vita, non è costruttore di vita, ma è testimone di morte.
Allora come sono andate le cose? Ecco, il racconto che ci ha presentato San Giovanni, bellissimo, che vede come protagonisti tre persone. Maria di Magdala (Maddalena), Giovanni e Pietro. Andiamo con ordine, prima di tutto Maria di Magdala. Questa donna nel Vangelo è importante, perché è stata trasformata dall’incontro con Gesù. quando ha incontrato Gesù, è cambiata, si è trasformata, è diventata addirittura una del gruppo dei discepoli, è un’altra persona, è diventata veramente seguace, discepola di Cristo. Ed è stata lei per prima che il giorno di Pasqua, la mattina dopo il sabato, è andata al sepolcro di buon mattino, presto. Voleva andare a piangere il suo Gesù, non si rassegnava al pensiero che proprio Gesù che l’aveva strappata ad una vita sbagliata fosse morto. Proprio come capita tante volte a noi, quando abbiamo un lutto di una persona che ci è cara e non ci rassegniamo, le prime ore, i primi giorni sono terribili, si piange sempre, si vorrebbe stare sempre vicino alla tomba… Maria Maddalena ha vissuto così questa tragedia, nessuno come lei aveva capito quanto era importante il Cristo.
Dunque Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio e vide una cosa strana: il sepolcro era aperto e vuoto. Sapete, Maria Maddalena non ha mica pensato che Gesù era risorto! No. Ha pensato subito: “Hanno portato via il corpo del Signore e chissà dove l’avranno messo. Dove andrò io a piangere il mio Gesù?”. La tragedia diventa ancora più grande; vedere il sepolcro vuoto non è ancora un segno di risurrezione, perché quel sepolcro può essere vuoto anche per altri motivi, davvero può essere successo che qualcuno è andato di notte, ha aperto, ha preso il corpo di Gesù e lo ha portato via, lo ha fatto sparire: questo ha pensato Maria Maddalena.
E così è tornata indietro, di corsa, è andata dagli apostoli a raccontare quello che era successo: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto. Lo hanno portato via!”. Ed ecco che Pietro e Giovanni, si mettono a correre anche loro verso il sepolcro; però Giovanni corre di più e arriva prima, ma compie un atto di rispetto, non entra nel sepolcro, aspetta Pietro, il capo, è lui l’autorità, è lui che deva costatare le cose, che deve vedere quello che è successo.
Da fuori, chinatosi, vide le bende per terra. Maria Maddalena aveva visto il sepolcro aperto, Giovanni vide le bende per terra e allora già qui le cose cominciano a non tornare più. “È possibile che sono venuti a rubare il corpo di Gesù e hanno avuto tutta quella pazienza di togliergli le bende e di portarlo via nudo? La cosa non è chiara. Non può essere così”. Giunse intanto Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide…”.
Ecco, c’è un crescendo nell’uso di questo verbo “vedere”. Maria Maddalena vede il sepolcro aperto, Giovanni vede le bende per terra, Pietro vede anche lui le bende e il sudario che non era per terra, ma addirittura era piegato in un luogo a parte. Ed ecco la sintesi conclusiva: Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto per primo e vide e credette.
Quante volte Gesù durante la sua vita aveva detto: “Il Figlio dell’uomo sta per andare a Gerusalemme e lì sarà ucciso, poi dopo tre giorni risusciterà”! Quando diceva queste cose, loro non lo prendevano mai sul serio, non capivano quello che voleva dire e non ci andavano neanche troppo dietro. Quando hanno visto poi tutti questi segni, allora si sono ricordati: “È risorto! Lo aveva detto! Allora tutte le cose che aveva detto a noi sono vere”. La novità di Gesù non è morta, non è chiusa in una tomba, è viva, è presente in mezzo a noi; Gesù con la sua parola, con la sua proposta di salvezza, con la sua novità di vita è vivo. Quando una persona muore, anche se ha detto le cose più belle e più grandi del mondo, noi per consolarci diciamo: “Sarai sempre con noi”, ma sono cose che diciamo per consolarci, quello è morto, la pietra, il marmo chiude la tomba, quel corpo poi marcisce, dopo un certo numero di anni si va a riaprire e non c’è più un corpo, ma c’è un pugno di cenere, non c’è più niente! Ma per Gesù non è stato così; quel corpo ha provato la morte, ma non si è corrotto, perché nel giro di poche ore è risorto.
E dov’è allora, visto che è risorto? È risorto e vive in un’altra dimensione che non è più quella fisica, ma è spirituale, Gesù risorto è dovunque, è qui in mezzo a noi e noi non vedremo Lui faccia a faccia, lo vorremmo vedere… Magari! Ma non importa! Noi vedremo i segni della sua presenza: il segno del battesimo che tanti bambini in questo tempo riceveranno, il segno dell’Eucarestia che sull’altare fra poco faremo, il segno di questa parola viva che il Signore ci sta rivolgendo.
E ci bastano questi segni! Vedete, per chi crede, i segni che ci sono bastano e avanzano; per chi non crede, i segni non bastano mai, perché c’è sempre una riserva mentale, un dubbio profondo e allora Gesù potrebbe fare tutti i miracoli del mondo, potrebbe venire pure Lui…, chi non crede, continuerà a non credere, perché è chiuso a Dio.
Maria Maddalena, Pietro, Giovanni hanno visto dei segni; sono stati sufficienti quei segni, hanno creduto. Anche noi abbiamo dei segni, sono sufficienti, crediamo che Gesù è vivo e presente in mezzo a noi, ci incontra, ci pianta gli occhi addosso, ci guarda, ci scruta dentro e ci chiede di seguirlo, di accettarlo nella vita. Bastano questi segni!
Allora tutto questo per dire che Gesù, il nostro Maestro, il nostro Signore è vivo e noi non siamo i discepoli di un morto, siamo i seguaci di un vivente; un vivente che è in mezzo a noi e con la sua presenza ci tocca, ci guarisce, ci salva e noi abbiamo bisogno di salvezza, perché da soli sperimentiamo giorno dopo giorno la tragedia di una vita senza senso, il peccato, la delusione, l’insuccesso, il male. Solo Gesù ci salva, Lui ha vinto il male! Allora se noi se noi ci mettiamo dietro a Lui, anche noi sperimenteremo la gioia della risurrezione, la gioia della Pasqua.