Letture:
Dt 26,4-10
Sal 90
Rm 10,8-13
Lc 4,1-13
Carissimi,
In questa prima domenica di Quaresima il tema centrale che la Parola di Dio ci offre per la nostra riflessione è quello della tentazione, della prova. Abbiamo pregato nel salmo responsoriale, dopo la prima lettura, con questo ritornello: Il Signore è con noi nell’ora della prova e nel brano del vangelo abbiamo ascoltato il racconto delle tentazioni di Gesù.
L’evangelista Luca ci ha detto che Gesù, ricevuto nel battesimo l’approvazione di Dio suo Padre alla sua missione, decide di trascorrere un po’ di giorni a fare, diremmo oggi, ritiro spirituale, un tempo di preghiera, di meditazione e dunque, anche di digiuno, cioè un tempo in cui ha completamente messo da parte tutto ciò che lo poteva distrarre, un tempo di quaranta giorni. Il numero quaranta nella Bibbia ha sempre un valore simbolico, rimanda ai quarant’anni nel deserto del popolo di Dio, nel tempo in cui dall’Egitto andava verso la Terra promessa, Ebbene, in quel tempo Israele si è purificato, ha superato delle prove, qualche volta non le ha superate, è caduto ma poi la misericordia di Dio lo ha risollevato e finalmente è arrivato nella Terra promessa.
Gesù si trova dunque, come ciascuno di noi, in bilico tra la voce del Padre e la voce del tentatore: Io penso che il più grande favore che noi possiamo fare al diavolo è quello di pensare che lui non c’è. E invece egli è un essere personale che ha deciso di fare la guerra a Dio, sa di essere sconfitto, sa che non ha alcun potere e proprio per questo ci mette contro Dio Padre. Ha tentato di farlo persino con Gesù!
Allora quali sono le tentazioni di Gesù? Tantissime, come per ciascuno di noi. Ma il vangelo di oggi le condensa in tre, come un riassunto, in modo che possiamo avere, come si dice oggi, una griglia di interpretazione di tutte le nostre tentazioni.
La prima: Gesù stava facendo il digiuno, cioè stava cercando di programmare la sua vita di messia e di salvatore del mondo. Ecco la tentazione del diavolo: “Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Gesù risponde al diavolo: “Sta scritto: non di solo pane vive l’uomo”. La prima tentazione è la tentazione del pane, la tentazione del materialismo, di pensare che per essere felici basta avere le cose, basta soddisfare i bisogni fisici, quella è la felicità!
La seconda tentazione: Gesù che si sente dire dal diavolo questa proposta assurda: “Vedi tutti i regni della terra? Io ti darò la gloria se tu ti prostri davanti a me”. Ecco la seconda tentazione: la gloria, il successo, gli applausi, il consenso a qualunque prezzo, ricevuto con qualunque mezzo, qualche volta anche comprato. È una tentazione terribile perché vediamo il successo degli altri e diciamo: “Perché io no?!”. A tutti i livelli: nel mondo del lavoro, le carriere, nelle amicizie, nell’amore, dappertutto bisogna ottenere qualcosa a tutti i costi, anche vendendo l’anima al demonio: “Prostrati davanti a me ed avrai tutto”. E ancora una volta Gesù risponde: “Sta scritto: onora il Signore tuo Dio, a lui solo servirai”.
La terza tentazione: questa volta il diavolo diventa più penetrante, più cattivo, perché, nel tentare Gesù, si fa lui stesso paladino della Scrittura. Lui questa volta cita la Bibbia, lo porta sul punto più alto del tempio e dice: “Buttati giù perché sta scritto…”. Anche il diavolo cita la Bibbia: “…sta scritto che poi il Signore manda gli angeli e ti viene a prendere”.
Questa tentazione è la più pericolosa, cioè quella di usare la Bibbia per i nostri comodi: quando ci piace, quando ci fa comodo abbiamo la bella citazione già pronta, quando non ci piace, quando non ci fa comodo, allora la Bibbia non esiste. Come risponde Gesù? “Sta scritto:..”. Dove troviamo la forza per resistere alle tentazioni? Nella parola di Dio: sta scritto…tenendo sempre a mente che si tratta di una Parola da non usare secondo i miei gusti, ma da leggere nella Chiesa e con la Chiesa. La parola di Dio è legge ed è chiaro che questo comporta fatica, sacrificio, Gesù lo disse anche un’altra volta, nel discorso della montagna: “Entrate per la porta stretta perché la via per la perdizione è larga.
Gesù ci propone dunque un itinerario stretto, difficile, che chiede sacrificio, impegno, rinuncia, chiede dei no da dire a noi stessi, e a tutto ciò che ci viene presentato dagli altri, dall’ambiente, dal tentatore. Qualche volta è lui che si fa presente misteriosamente, qualche volta non viene lui, manda gli altri e può essere anche un caro amico, una persona fidata. Ricordiamo quello che ci dice il vangelo: Perfino Pietro un giorno divenne un satana e Gesù glielo disse: “Vattene via, satana!”. Perché Pietro tentava Gesù di non andare alla croce ma di cercare vittoria e potenza. Possiamo ricevere la tentazione da chi meno ce lo aspettiamo e, per riflesso, anche noi, senza accorgercene, senza rendercene conto, possiamo essere dei tentatori dei fratelli. Stiamo attenti!
Fermiamo qui la nostra riflessione.
Il Vangelo della tentazione è dunque un vangelo che ci chiede riflessioni ardue, coraggiose che possono anche essere dure per noi, però dobbiamo avere oggi e non solo oggi il coraggio di misurarci con questo vangelo e di tirarne tutte le conseguenze: è questa la Quaresima che il Signore ci chiede di fare.
Buon cammino di una santa Quaresima a tutti!