UFFICIO LITURGICO DIOCESANO
Non abbandonarmi,
Signore, Dio mio.
(salmo 38,22)
VIA CRUCIS
VENERDI’ SANTO 2020
nel tempo del coronavirus
Canto
Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Amen
Cel. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Allora Gesù gridò a gran voce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, e, emettendo un gran grido, emise lo spirito. In quest’ora volgiamo lo sguardo a Colui che hanno trafitto e facciamo nostro il grido di abbandono di quanti vivono la dolorosa esperienza della pandemia. Il nostro grido squarcerà il velo del tempio e raggiungerà il cuore di Dio da muoverlo a compassione.
I Stazione:
Gesù è condannato a morte
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Pilato disse loro di nuovo: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Pilato, volendo soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mc 15, 12-13. 15).
2 Lett.: Processo senza dibattimento, condanna senza appello. Qualcuno grida a squarciagola: “Crucifige” e, come una epidemia, contagia tutta la folla. Gesù è solo, i volti si ammassano in una maschera di ipocrisia. E non c’è più nessuno. E’ l’ora dell’isolamento! Soli e isolati sono tanti nostri fratelli colpiti dal coronavirus e per loro, come anche per noi è d’obbligo il distanziamento sociale che non diventi rifiuto, scarto e abbandono.
Cel.: Signore Gesù, condannato ad una morte ingiusta, non abbandonare i nostri fratelli che ora vivono la condanna del dolore e dona loro forza, coraggio per affrontare con fede quest’ora buia dell’umanità.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
II Stazione:
Gesù è caricato della croce
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo» (Mc 15, 20).
2 Lett.: Nella vita del cristiano la croce non è un incidente di percorso, ma la condizione del discepolato. “Se qualcuno vuol venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua”. Lungo la storia la croce assume forme e pesi diversi. Oggi la croce si chiama coronavirus. Ed è pesante e insopportabile. Per quanti sono colpiti dall’epidemia questa croce sembra impossibile da portare. Fratello, sorella, se le tue deboli forze non ti permettono di portare la tua croce, lasciati portare da lei, che ti condurrà su un alto monte, non per morire ma per vedere i bagliori di un Sole che sorge: il Sole della vita.
Cel. Signore Gesù,
che hai provato il dolore dell’abbandono,
del rinnegamento e del tradimento,
perdonaci per tutte quelle volte
che ti abbandoniamo, ti rinneghiamo e ti tradiamo
nell’indifferenza nei confronti di fratelli
bisognosi, ora più che mai, della nostra amicizia, della nostra cura
e del nostro amore.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
III Stazione:
Gesù cade per la prima volta
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.» (Is 53, 5).
2 Lett.: Non scandalizziamoci se Gesù, vero Dio e vero Uomo, cade sotto il peso della croce. Lui che ha operato segni e prodigi, manifestando la sua potenza divina, ora cade, ma non resta per terra, si rialza e riprende il suo cammino. Cadere è segno di debolezza come deboli sono i nostri fratelli ammalati. Si cade nello sconforto, nella disperazione, nell’incertezza della vita. Ma per tutti, come per Gesù, c’è sempre qualcuno che afferrerà la mano e aiuterà a rialzarsi.
Cel.: Signore Gesù,
che, caduto nella polvere
hai gridato il tuo profondo bisogno di aiuto,
perdonaci per tutte quelle volte
che siamo sordi e chiusi
alle invocazioni di aiuto
di una umanità ferita, lacerata ed umiliata
dalla forza distruttrice del male.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
IV Stazione:
Gesù incontra la Madre
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima – affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2, 34-35. 51b).
2 Lett.: Mamma, prima parola della vita nascente. Madre, ultima parola della vita morente. Nella solitudine della sua via crucis, Gesù cercava un volto, una carezza, un abbraccio. Ed ecco la Madre, superando barriere di distanziamento sociale, gli va incontro e abbracciandolo, gli ridona il calore e il conforto del suo grembo. Per quanti ora vivono il freddo dell’isolamento c’è sempre una Madre è la Chiesa che, pur non potendo abbracciare consola, facendosi premurosa, con il calore della preghiera.
Cel.: Santa Maria,
Madre nel dolore
che con la tua tenerezza
ha accompagnato il tuo figlio
fin sulla croce,
sii tu compagna di viaggio
per quanti hanno intrapreso la via dolorosa
della malattia e della croce.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
V Stazione:
Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù» (Lc 23, 26).
2 Lett.: “Ricavare il bene dal male”. Chi l’avrebbe mai pensato che un estraneo, un forestiero, uno sconosciuto, avrebbe rinunciato al suo cammino per aiutare Gesù a portare la croce? Lui che pur stanco dopo una giornata di lavoro, non è sordo al grido di aiuto. E’ proprio vero ciò che dice un cantautore italiano: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. In quest’ora di grande prova il fiore più bello che nasce è la solidarietà di tanti Cirenei che mettono a rischio la propria vita per sollevare chi cade sotto il peso della croce: medici, personale sanitario, volontari, operatori di speranza.
Cel.: Simone di Cirene,
il tuo esempio converta il nostro cuore
e lo renda capace di quella carità vera
che sa sollevare l’uomo dal peso della croce.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
VI Stazione:
Veronica asciuga il volto di Gesù
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Il mio cuore ripete il tuo invito: ‘Cercate il mio volto!’. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza» (Sal 27, 8-9).
2 Lett.: C’è un volto sfigurato che ha bisogno di essere curato … C’è una gola disseccata che necessita di acqua. Sudore, sangue e lacrime oscurano gli occhi di Gesù che rischia ancora di cadere. Tutti lo guardano, ma nessuno gli si avvicina. Veronica invece no! Si fa avanti, si china e con dolcezza asciuga il volto di Gesù. Quante infermiere oggi lasciano la propria terra, la propria famiglia e la stessa sicurezza di vita per tergere le lacrime di dolore di quanti vivono l’amarezza della malattia. Non c’è mai limite al genio e alla potenza dell’amore tutta femminile.
Cel. Veronica di Dio,
che nel volto sfigurato dell’uomo della croce
hai saputo riconoscere, amare e servire il volto di Dio,
aiutaci a scrutare nelle ferite della carne
le feritoie di quello splendore che affascina,
incanta, stupisce a tal punto
da farci gridare, come gli apostoli sul Tabor,
“E’ bello per noi stare qui”.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
VII Stazione:
Gesù cade per la seconda volta
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo. Non stare lontano da me, perché l’angoscia è vicina e non c’è chi mi aiuti» (Sal 22, 8. 12)
2 Lett.: Gesù cade ancora. E’ duro questo cammino, il peso della croce sovrasta le forze e Cristo, disceso dal più alto dei cieli, ora si trova prostrato nella polvere, l’angoscia è vicina e non c’è nessuno che lo aiuta. Cadere nell’angoscia è il rischio che corrono quanti, in modi diversi, vivono il dramma della pandemia. Soprattutto i famigliari che, dinanzi ad un padre, fratello o figlio caduto nella rete del virus, sperimentano la loro impotenza.
Cel. Signore Gesù,
tu cadi ancora
sotto il peso della croce
Aiutaci a comprendere che il tuo cadere
non è sconfitta
ma frutto di quella carità
che fa di Te un Dio caduto in terra per amore, solo per amore.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
VIII Stazione:
Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”» (Lc 23, 27-28).
2 Lett.: La strada della croce pian piano si trasforma in valle di lacrime. Piange Gesù, piangono le donne che lo seguono, piange Dio. Il pianto è linguaggio di dolore, di fragilità, di debolezza, ma anche di amore e di gioia. A quanti piangono perché vittime della pandemia Gesù dice: “Beati voi che ora piangete, perché riderete”. Il loro pianto non è invano perché “Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo”.
Cel. Signore Gesù,
la via della croce diventa valle di lacrime.
Aiutaci ad ascoltare le lacrime dell’umanità
che piange di dolore, di odio, di ingiustizie …
Donaci la compassione del cuore
per accarezzare volti solcati da lacrime amare,
che diventano per noi acqua che purifica e dà vita.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
IX Stazione:
Gesù cade per la terza volta
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro» (2 Cor 5, 14-15).
2 Lett.: Gesù cade per la terza volta. Ma ora e in ogni ora del dolore, a cadere non è solo lui, cadono le ideologie che esaltano la potenza dell’uomo, cadono i sistemi politici e quelli economici. La pretesa dell’uomo di costruirsi una torre che non solo raggiunga Dio, ma lo superi cade in frantumi. Ma la caduta è per una rinascita: la rinascita dell’uomo e della civiltà dell’amore.
Cel.: Signore Gesù,
la tua debolezza diventa la nostra forza,
tu cadi per sollevare,
ti abbassi per innalzare
gli umili e umiliati della terra.
Aiutaci ad essere chiesa umile
capace di comprendere, condividere
e curare il dolore dell’intera umanità.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
X Stazione:
Gesù è spogliato delle vesti
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte» (Sal 22, 19).
2 Lett.: Gesù è spogliato delle vesti. Ma se per lui questa sorte porta a compimento il mistero della sua incarnazione che lo ha condotto a spogliarsi della sua divinità per vestire la nostra umanità, per chi è colpito dal coronavirus non è così: spogliato di affetti, di dignità, di tutto. E ci si ritrova nudi. L’unico indumento a coprirlo è una mascherina che nasconde il volto sofferente e asciuga lacrime di amara solitudine.
Cel. Signore Gesù,
ti sei spogliato della tua divinità
e ti sei rivestito della nostra umanità.
Fa che la Chiesa si spogli da ogni forma di potere,
prestigio, ricchezza, e sappia essere
“chiesa povera e per i poveri”.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
XI Stazione:
Gesù è inchiodato sulla croce
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”» (Gv 19, 16a. 19)
2 Lett.: Gesù è inchiodato sulla croce della fedeltà alla volontà di Dio e dell’amore per ogni uomo. Come lui anche tanti nostri fratelli sofferenti sono confitti ma non sconfitti sulla croce del letto del loro dolore. Il dolore di Cristo, come quello di ogni uomo ha le ore contate. Così don Tonino Bello. “Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell’uomo. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio”
Cel. Signore Gesù,
vederti lì, appeso ad una croce
e sapere che adesso il peccato è sconfitto,
Tu l’hai cancellato,
e hai fatto questo per me, solo per me,
mi dona la pace del cuore
e da senso e significato
ad una morte vissuta per amore.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
XII Stazione:
Gesù muore sulla croce
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò» (Lc 23, 46).
2 Lett.: La morte di Cristo in croce avviene in una profonda solitudine. Abbandonato dal Padre, circondato solo da una Madre in lacrime e dal discepolo amato. Brandello di Chiesa. In profonda solitudine muoiono i malcapitati nelle mani del più spietato brigante: il coronavirus. Non una ultima carezza, non una preghiera e nemmeno una degna sepoltura. Ma se si muore abbandonati da tutti, al tempo stesso diventa forte la preghiera: “Padre, nelle tue mani affido la mia vita”.
Cel.: Signore Gesù,
confitto sulla croce dell’amore,
ma non sconfitto dall’odio dell’uomo,
ti chiediamo perdono,
per tutte quelle volte
che ancora ti crocifiggiamo
nella carne dei poveri,
percuotendoli e spogliandoli della loro dignità.
Aiutaci a capire che ogni forma di crocifissione
è scandalo, pietra di inciampo,
per una umanità indifferente e diffidente
nei confronti dell’uomo che muore.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
XIII Stazione:
Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla Madre
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” (Gv 19, 26-27a)
2 Lett.: Deposto dalla croce, Gesù è accolto tra la mani della più tenera fra le madri: Maria, Madre nel dolore. A Lei, presentando tante vittime della pandemia, come Gesù anche noi diciamo: “Donna, ecco tuo figlio”
Cel.: Signore Gesù,
caduto nelle mani della morte,
ora cadi fra le braccia della più tenera delle madri,
che ti accoglie, ti bacia e lava le tute ferite
con lacrime di misericordia.
Converti il nostro cuore
e rendilo sollecito verso quanti
abbandonati nel loro dolore
attendono mani che curano e braccia che amano.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
XIV Stazione:
Gesù è deposto nel sepolcro
Cel.: Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo
Cel.: «Vi andò anche Nicodemo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. (Gv 19, 39-40).
2 Lett.: Gesù è deposto in un sepolcro nuovo, in un giardino. Non è così per i nostri morti. Sono tanti a tal punto da essere sepolti, o cremati lontano dalla loro terra. Distanziamento sociale in vita, distanziamento sociale in morte. E’ l’ora della notte profonda, ma non è la fine. Si eclissa il sole, ma non si spegne la speranza.
Cel. Ora l’Amato dorme
e l’Amante veglia …
L’amore è più forte della morte
e nessun potere umano
può separare ciò che Dio unisce.
Risorgi, Signore,
fa risplendere il tuo volto glorioso su di noi
e donaci la tua pace.
Amen
Santa Madre, deh voi fate
che le piaghe del Signore,
siano impresse nel mio cuore.
Padre nostro …
(Riflessione del Celebrante)
Preghiera finale
Salve, o Croce,
inaugurata per mezzo del corpo di Cristo
e divenuta adorna delle sue membra,
come fossero perle preziose.
Prima che il Signore salisse su di te,
tu incutevi un timore terreno.
Ora invece, dotata di un amore celeste,
sei ricevuta come un dono.
I credenti sanno, a tuo riguardo,
quanta gioia tu possiedi,
quanti regali tu tieni preparati.
Sicuro dunque e pieno di gioia io vengo a te,
perché anche tu mi riceva esultante
come discepolo di colui che fu sospeso a te.
O Croce beata,
che ricevesti la maestà e la bellezza
delle membra del Signore!
Prendimi e portami lontano dagli uomini
e rendimi al mio Maestro,
affinché per mezzo tuo
mi riceva chi per te mi ha redento.
Salve, o Croce;
sì, salve davvero!
Benedizione
Canto finale