La Cattedrale di Andria custodisce la preziosa reliquia della Sacra Spina della Corona di Nostro Signore Gesù Cristo, venerata da fedeli che giungono in pellegrinaggio da più parti, richiamati dalla storia e dalla devozione nei confronti di questo segno prodigioso della Passione di Gesù.
La Sacra Spina è giunta ad Andria nel 1308 come dono della Principessa Beatrice d’Angiò, figlia di Carlo II d’Angiò, in occasione delle sue nozze con Bertrando del Balzo.
La reliquia è conservata nella Cappella della Sacra Spina, edificata nel 1910, e viene esposta all’ adorazione dei fedeli ogni ultimo venerdì del mese.
All’ ingresso della Cappella, una lapide sepolcrale con un’iscrizione in latino ricorda la munifica Principessa:
“ Mi era padre un re, Carlo, e fratelli Roberto e Ludovico, Santo; mi era madre una regina. Io, Beatrice, ebbi come degno sposo Bertrando da cui discese il gran casato dei del Balzo. Se toccano l’animo questi nomi illustri dei miei, ricorda di dire una breve preghiera alle mie ceneri. Stammi bene”.
La tradizione testimonia che la Sacra Spina cambia di aspetto prodigiosamente negli anni in cui il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, coincide con il Venerdì Santo.
La prima testimonianza scritta del fenomeno soprannaturale è del 1633. Fonti locali raccontano che prima di questa data, un’iscrizione in esametri incisa su un antico ostensorio testimoniava la provenienza della reliquia ed il prodigio. Il fenomeno si è ripetuto nei secoli. L’ultimo evento è del 2016, seguito a quello del 2005, mentre per la prossima coincidenza delle due date si dovrà aspettare il 2157!
Nel 1799 il Reliquiario che custodiva la sacra Spina fu sottratto dai Francesi che misero a ferro e fuoco la città e venduto all’asta. Dopo alterne vicende, la reliquia ritorna nella Cattedrale di Andria nel 1837, sotto l’episcopato di Mons. Giuseppe Cosenza.
Il PRODIGIO DELLA SACRA SPINA
Come anticipato, nella rara coincidenza del giorno dell’Annunciazione con il Venerdì Santo, la tradizione ha documentato il verificarsi di una manifestazione prodigiosa in varie forme: la Sacra Spina muta improvvisamente d’aspetto e subisce trasformazioni. Si è trattato del liquefarsi di gocce di sangue, del ravvivarsi del colore delle macchie presenti sulla Spina, della comparsa di escrescenze biancastre argentee di pochi millimetri e persino di una inaspettata fioritura!
Diversamente dall’ ultima manifestazione del 2005, osservata dai contemporanei, con l’evidente comparsa di una gocciolina di sangue sulla sommità della reliquia ed il ravvivarsi delle macchie di colore rosso, nel verbale notarile di constatazione dei mutamenti della Sacra Spina del 25 marzo 2016 si legge:
“Alle ore 9 e minuti 12 circa […] inscurimento della parte apicale della Sacra Spina[…]. Successivamente verso le 16 e minuti 10 la presenza di un lieve rigonfiamento di colore bianco a forma sferica, a mo’ di gemma […]. Verso le ore 17 e minuti 10 è apparsa una seconda posta all’ apice della Spina e quindi una terza[…].”
Un fenomeno prodigioso ed inspiegabile che sorprende sempre tutti i fedeli radunati in attesa ed in preghiera in Cattedrale, che deve rimandare però ad un mistero più grande, che è quello della Passione, Morte e Resurrezione del Signore Gesù.
A questo sembra anche richiamare il prezioso reliquiario argenteo ottocentesco che ha custodito per lungo tempo la teca della Sacra Spina ed oggi si può ammirare nel Museo Diocesano “San Riccardo”, con le sue gemme e gli angeli che recano in mano i simboli della Passione (reliquario della Sacra Spina)
INTERVISTA AL VESCOVO SULLA VARIAZIONE CROMATICA SACRA SPINA 10 APRILE 2020
LA SACRA SPINA: UN PRODIGIO DA NARRARE…
PRODIGIO DEL 25 MARZO 2016: