“Dante non ci chiede, oggi, di essere semplicemente letto, commentato, studiato, analizzato. Ci chiede piuttosto di essere ascoltato, di essere in certo qual modo imitato, di farci suoi compagni di viaggio, perché anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l’itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l’orientamento e la dignità” (Papa Francesco, Candor lucis aeternae, 9).
Nelle attività di formazione e animazione, e nelle diverse progettualità avviate e sostenute dalla Caritas diocesana non mancano momenti culturali. Insieme alla Cooperativa S. Agostino propone la seguente iniziativa che si colloca nel percorso di recupero di un immobile, la Guardiola, della nostra Chiesa locale per svolgere attività a favore dei ragazzi e dei giovani, per offrire uno spazio all’accoglienza, per creare opportunità di lavoro e di servizio. Al centro c’è sempre la persona e la sua dignità e attraverso “forme consone ai tempi e ai bisogni” (Statuto Caritas) poter offrire nuove risposte al disagio che vi si manifesta.
Lo spettacolo che presentiamo, nell’anno dedicato a Dante, ha per titolo “ETNADANTE. DANTE DA TUTTE LE PARTI”. Risponde all’invito di papa Francesco “Incoraggio in maniera particolare, gli artisti a dare voce, volto e cuore, a dare forma, colore e suono alla poesia di Dante, lungo la via della bellezza, che egli percorse magistralmente, e così comunicare le verità più profonde e diffondere, con i linguaggi propri dell’arte, messaggi di pace, di libertà, di fraternità”.
Padre della lingua italiana e autore di testi che rappresentano dei veri capisaldi della letteratura. Ironico, geniale, visionario, credente, colto, passionale, il sommo poeta può essere analizzato e studiato secondo molte angolature. E questo è quello che cercheremo di fare: mettendo in evidenza attraverso le opere tutte e la biografia di Dante un personaggio eclettico e sicuramente unico nella storia della cultura (e non solo) mondiale.
Lo spettacolo è di genere brillante. Alle spiegazioni accademiche del prof. Angelo Tataranno fanno da contrappeso le gags e le improvvisazioni del comico Dino Paradiso che insieme al pubblico (ignaro di tale ruolo) compongono una improbabile classe di un improbabile liceo lucano alle prese con la lezione sulla biografia del Sommo poeta.
Ovviamente una classe siffatta, con un capoclasse cosi sui generis e in vena di dare spettacolo contrapposto alla autoritaria e rispettata figura di uno dei più affermati e riconosciuti uomini di cultura che la nostra Terra può vantarsi di avere, sarà la protagonista di una serata leggera e divertente ma mai dimentica della importanza del significato della lingua e in particolare della “lingua volgare” che Dante individua e propone come lingua “nazionale” adatta a tutti e che per questo userà nella Divina Commedia. Dante dunque si preoccupa del volgo, della gente comune e della necessità di parlare loro quasi a voler sottolineare l’importanza e il carattere unitario del popolo Italiano di cui ognuno di noi è parte. Per questo nella lezione del professor Tataranno non mancheranno le citazioni a personaggi poco noti della storia locale che però attraverso le loro opere hanno cambiato il destino di queste terre.
Ma se ognuno di noi è un pezzo di questa storia anche i compagni di classe di Dino con le loro storie divertenti lo sono. Per questo il pubblico è da subito tirato in ballo e protagonista di ciò che si sta svolgendo. Sarà anche attraverso la sua interazione con i due attori che lo spettacolo si colorerà di sfumature uniche che solo in quel contesto e quella sera si potranno pennellare. Insomma: si può giocare con la cultura senza essere irriverenti e volgari? Noi crediamo di sì e siamo sicuri che lo sarà chiunque assisterà a questa lezione spettacolo sul sommo poeta.
Una sfida anche per noi nel continuare a promuovere il recupero socio-pastorale della Guardiola e a sostenerne una progettualità per il bene della nostra comunità cittadina e diocesana: “In questo particolare momento storico, segnato da molte ombre, da situazioni che degradano l’umanità, da una mancanza di fiducia e di prospettive per il futuro, la figura di Dante, profeta di speranza e testimone del desiderio umano di felicità, può ancora donarci parole ed esempi che danno slancio al nostro cammino” (Papa Francesco).
Lo spettacolo con ingresso libero è sabato 6 novembre alle ore 19.30 presso la Chiesa di S. Agostino.
L’accesso è consentito fino ad esaurimento dei posti a sede. Obbligo della mascherina.