Questa notte è stato perpetrato un furto ai danni del Centro interparrocchiale di Prima accoglienza Mamre.
Il Centro sin dagli inizi degli anni 90 è a servizio di quanti, singoli o famiglie della prima zona pastorale di Andria, sono in difficoltà economica e in disagio sociale e ha tenuto sempre aperta la propria porta a tutti coloro che bussavano.
Introdursi di notte in un orario in cui il Centro era chiuso rappresenta una grave violazione. Asportare strumenti tecnologici (computer e sistemi) che servono per una gestione corretta dei servizi elargiti rappresenta una grave violazione della privacy. Prelevare generi alimentari frutto di donazioni, acquisto da parte della Caritas diocesana, contributo dell’AGEA, rappresenta una offesa nei confronti di coloro che settimanalmente vengono aiutati e possono così alleviare i problemi che in questo periodo affliggono ulteriormente le nostre famiglie e un oltraggio alle risorse che sono sempre di meno anche per gli enti caritativi.
Da sempre attenti ai bisogni della gente stigmatizziamo l’atteggiamento di chi furtivamente abbia voluto introdursi in una struttura di servizio che opera gratuitamente sul territorio.
Chiediamo a chi dovesse entrare in possesso della refurtiva di restituire il mal tolto.
Come Chiesa stiamo riflettendo in questi anni sulla parabola del Buon samaritano. L’azione educativa mira a farsi attenti nei confronti delle persone derubate, soccorrerle, non a lasciarle tramortite per terra. Avremmo voluto incontrare nel volto dei sofferenti e delle persone da soccorrere il volto di Cristo; avremmo voluto incontrare nel volto dei volontari e di quanti si mostrano attenti e generosi il volto dei novelli buoni samaritani. Invece, questa notte, ancora una volta le strade della nostra città hanno incrociato volti di chi aggredisce e deruba. Chiediamo ai nostri concittadini di non restare indifferenti circa l’accaduto.
La Caritas Diocesana, le parrocchie della Zona Pastorale Andria 1, il Centro Interparrocchiale Mamre