OMELIA
Ordinazione Diaconale
di Luigi Gravinese
Andria, Chiesa Cattedrale, 7 dicembre 2020
nei primi vespri della solennità dell’Immacolata Concezione della B.V.M.
Carissimi fratelli e sorelle,
Carissimo Luigi,
celebrare l’Ordinazione Diaconale in una vigilia così bella e importante è davvero un dono grande della divina provvidenza perché, mentre attraverso l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione costituiamo un figlio della nostra Chiesa nella realtà sacramentale del servizio diaconale, il nostro guardo di fede e di amore è come rapito dalla Vergine Maria che ricevendo da parte dell’angelo l’inatteso annuncio della sua chiamata al diventare madre del Messia, accoglie la divina volontà e si dichiara “la serva” del Signore. Il testo di Luca ci ha riportato le parole con cui Maria accoglie in obbedienza la volontà divina: “Ecco la serva del Signore, si compia in me quello che hai detto”.
Caro Luigi, se il Signore ha condotto la tua storia a questo appuntamento così suggestivo, quello di essere ordinato Diacono nella vigilia della Solennità dell’Immacolata, questo significa che si tratta non semplicemente di una coincidenza, della serie: una data vale l’altra, o peggio: la prima data libera. Significa piuttosto che il Signore, Lui e non altri, ha voluto condurre la tua storia per tante strade, davvero impensabili fino ad alcuni anni fa, fino a questa data così ricca di significato e di valori alti per farti il dono del Diaconato.
Credo cioè che il Signore, conducendo a quest’ora la tua storia, ti chieda di guardare con particolare trasporto a Maria Immacolata mentre dici il tuo sì alla chiamata. Un sì definitivo, generoso, aperto alle sorprese della grazia, senza condizioni e senza limiti, proprio come fu il sì di Maria, un sì che diede alla sua vita un orientamento totalmente nuovo e inatteso, non programmato né programmabile in alcun modo prima di quel giorno.
E vorrei allora, esortarti a guardare a questo sì di Maria per trarre forti ispirazioni nel modellare ogni giorno con sempre nuovo entusiasmo quel sì che da oggi in poi col tuo ministero sei chiamato a dire al Signore. Certo, fra un po’ il rito ti chiederà di rispondere alle domande che ti farò con la formula: “Sì, lo voglio”. Ma, diciamoci con franchezza che dire queste tre paroline nel contesto di un rito, a parte l’emozione, non costa poi tanto. Quello che è davvero impegnativo è ripetere questo “Sì, lo voglio” da ora e per sempre, ogni giorno, in ogni momento, in ogni situazione, in ogni incontro che il tuo ministero ti chiamerà a vivere. Anche, e soprattutto, direi, in qualche momento in cui le tue legittime attese umane si potranno trovare ad essere scombinate da qualcosa di inatteso che ti chiederà il Signore.
Insomma, caro Luigi, il sì o è totale o non è un sì, diversamente ha quasi il sapore di una sorta di patteggiamento che nulla ha a che fare con la risposta ad una chiamata che invece viene dall’alto e che chiede disponibilità totale. Proviamo a pensare: quando Maria disse quell’ “Eccomi” che oggi ci ha raccontato il brano evangelico di Luca, certamente non poteva nemmeno immaginare tutto quello che le avrebbe chiesto il Signore da quel momento in poi, giusto per ricordare qualche passaggio: il mettersi in cammino per il censimento nell’imminenza dello scadere dei giorni per il parto, il dare alla luce il messia in condizioni di estrema precarietà, il dover fuggire per sottrarsi alla persecuzione di Erode, l’apprendere dalle dicerie della gente che quel figlio, diventato ormai adulto, andava predicando cose troppo strane e non del tutto in linea con le tradizioni, e infine l’esser testimone delle indicibili sofferenze del figlio nei giorni della passione e della croce…Ma lei, una volta che si è affidata al Signore, ha detto il suo sì fino alla fine.
Oggi, caro Luigi, tu stai mettendo la tua vita nelle mani di Dio e della Chiesa. Allora ricorda sempre che da oggi tu non ti appartieni più: tutto di te appartiene al disegno di salvezza che Dio Padre ha preparato per l’umanità intera e per questa santa chiesa di Andria: il tuo tempo, le tue cose, la tua persona, la tua salute, la tua intelligenza, le tue consolidate abitudini, le tue appartenenze. Tu sei di Cristo, della Chiesa, degli uomini e donne che il Signore ti manda a servire, soprattutto i poveri. Tutto il resto viene dopo.
E ricorda sempre, caro Luigi, come fu per Maria, il servizio non si sceglie, pensando alle propensioni e alle preferenze, il servizio si riceve e si accoglie con il sì, generoso e totale, senza “se” e senza “ma”. E Maria, la Madre Immacolata del Signore, oggi ci dà l’esempio, ci aiuta a comprendere fino in fondo quello di cui stiamo parlando, ti aiuta a comprendere in profondità quali sono i valori sui quali da oggi in poi tu, rispondendo alla chiamata del Signore, ti stai giocando la vita!
Perciò, davvero auguri caro Luigi! Che tutto nella tua vita si compia secondo la Sua Parola. Amen!