Maggio è tradizionalmente, il mese, dedicato, alla Madonna e molto caro alla devozione popolare. Parrocchie, associazioni, gruppi e famiglie, sulla scia di tradizioni religiose ormai consolidate, continuano a fare di maggio un mese “mariano”, moltiplicando iniziative liturgiche e la recita della preghiera del rosario.
Anche, nelle Case famiglia della Comunità “Migrantesliberi” di Andria, gli ospiti e gli operatori si sono ritrovati per molteplici momenti di incontro, confronto, condivisione, ascolto e preghiera, in questo “mese di maggio”.
Un peregrinare di casa famiglia in casa famiglia: Casa Si.Lo.È, Casa San Vincenzo de’ Paoli, Casa Zoè, Casa Domus Aurea, Casa Chiara Lubich, Casa Don Tonino Bello, Casa Onesti, che si conclude con l’ultima tappa il giorno mercoledì 30 maggio alle ore 19:00, presso la Casa di Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria in via Quarti, 11 con la celebrazione dell’Eucarestia, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi e don Geremia Acri, responsabile della Comunità “Migrantesliberi” e della Casa di Accoglienza “S. Maria Goretti”.
Partecipano anche i volontari dei vari servizi di carità che la Casa Accoglienza offre a quanti chiedono aiuto e sostegno.
Una celebrazione eucaristica di ringraziamento a Dio e alla Madre per i doni abbondanti, e la protezione materna che ogni giorno ricevono.
La preghiera è un pilastro imprescindibile, che anima l’opera di servizio, nei confronti delle persone più bisognose e vulnerabili. È dall’ascolto dello spirito di Dio, che si impara a sottomettersi alla legge dell’amore e ad empatizzare con l’altro per la sua redenzione.
Le differenze di vissuti e storie degli ospiti della Comunità “Migrantesliberi” impongono una ricerca spirituale per la costituzione di un clima di comunione e di un dialogo di fraternità.
Ci siamo riuniti in preghiera, parlando del più e del meno trascorrendo insieme del tempo prezioso per riprenderci il nostro “tempo” e imparare a vivere meglio il futuro.
“L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
La cosa più bella del mondo? L’amore”.
Ed è con questa preghiera biblica del giovane Salomone a Dio: “Donami, Signore, un lev shomea‘, un cuore capace di ascolto” (dalla Bibbia 1Re 3,9) che la Comunità “Migrantesliberi” vuole continuare la sua opera evangelizzatrice, testimoniando con il servizio all’altro, la presenza di Dio in mezzo alle ferite dell’umanità e ai frammenti della storia.