7 agosto 2017: è il giorno in cui si celebrano i funerali di Mons. Calabro. Un giorno di dolore per l’intera comunità diocesana chiamata a dare l’ultimo saluto al Pastore che l’ha guidata per oltre 27 anni con dedizione e generosità. In diverse occasioni ha detto di essersi molto legato ai fedeli della diocesi di Andria e di sentirsi orgoglioso di servire questa porzione del popolo di Dio.
Fedele al suo motto episcopale “Domine in te speravi”, Mons. Calabro ha riposto totale fiducia in Dio. Solo l’abbandono che viveva in Dio gli dava la capacità di servire questa chiesa locale e di affrontare le prove che ogni servizio comporta.
In ogni occasione ricordava a noi sacerdoti che Dio è la sola ricchezza che gli uomini desiderano trovare in un sacerdote. Il Vescovo emerito di Andria è morto nel giorno in cui la chiesa fa memoria di San Giovanni Maria Vianney, proposto qualche anno fa dallo stesso Mons. Calabro a tutti i sacerdoti della diocesi come modello di vita presbiterale. Nella lettera pastorale dal titolo “Profilo storico, spirituale e pastorale del Santo Curato d’Ars” così infatti scriveva Mons. Calabro: “Il Curato d’Ars era particolarmente colpito dalla permanenza della presenza reale di Cristo nell’Eucarestia. Era solitamente davanti al tabernacolo ch’egli passava lunghe ore d’adorazione, prima dell’alba o alla sera; verso di esso si volgeva spesso durante le sue omelie dicendo con emozione: “Egli è là”. E’ ancora per questo motivo che lui, così povero nella sua canonica, non esitava a spendere molto per abbellire la sua chiesa. apprezzabile risultato fu il fatto che i suoi parrocchiani presero presto l’abitudine di venire a pregare davanti al SS. Sacramento, scoprendo, attraverso il comportamento del loro Curato, la grandezza del mistero di Dio”.
Il magistero di Mons. Calabro è stato ricco ed efficace. Pastore colto e dalle grandi doti dottrinali così come sottolineato da Papa Francesco nella lettera gratulatoria inviatagli in occasione del XXV Anniversario di Ordinazione Episcopale: “E’ a noi noto che sei fornito di singolare dottrina che gli assidui studi, soprattutto delle materie giuridiche e teologiche, consolidarono e accrebbero. Questa competenza raggiunta in modo conveniente, è stata successivamente messa a disposizione del bene dei fedeli ed è stata di grande vantaggio a tutta la Chiesa”.
Continuo, inoltre, il richiamo nel suo ministero episcopale al bene comune e finché la salute glielo ha consentito ha svolto un ruolo attivo sul territorio.
Con la stima e la fiducia ha favorito la corresponsabilità nella comunità diocesana: un cammino non sempre facile ma che ha visto la comunità e i diversi organismi crescere in uno stile collegiale con la partecipazione attiva dei sacerdoti, religiosi e fedeli laici. Convinto, inoltre che la corresponsabilità richiede la formazione, Mons. Calabro ha incoraggiato, nel corso degli anni, la nascita sia della Scuola di formazione teologica per operatori pastorali, sia del Forum di formazione socio-politica.
Uomo di grande integrità morale, sobrio e discreto non ha mai voluto per sé grandi festeggiamenti ed è significativo che per la ricorrenza del suo XXV Anniversario di Ordinazione Episcopale non ha voluto doni ma che si istituisse una borsa di studio a favore del nostro Seminario Vescovile. Ha sempre avuto grande attenzione verso le vocazioni sacerdotali e i 42 sacerdoti da lui ordinati ne sono il segno concreto.
Ben sei, invece, i complessi parrocchiali costruiti durante gli anni del suo episcopato e diverse le chiese ristrutturate.
Tra le opere di carità fortemente volute dal Vescovo, ricordiamo la Casa di accoglienza “Santa Maria Goretti”, divenuto ormai luogo naturale per l’esercizio costante della carità e la Casa famiglia “Madonna di Guadalupe” nata per dare famiglia vera a chi non ce l’ha. Con la costruzione della Biblioteca Diocesana “San Tommaso D’Aquino” ha voluto invece dare un forte impulso alla crescita culturale della città.
Testimone di due prodigi della Sacra Spina, Mons. Calabro ha curato in particolare i cammini preparatori finalizzandoli non tanto al prodigio in sè, quanto soprattutto a rafforzare la fede dando il primato all’evangelizzazione e alla testimonianza della carità.
In occasione del 50° Anniversario di Ordinazione Sacerdotale, celebrato il 15 marzo 2014, Mons. Calabro ha confessato i suoi tre amori: Dio, la Chiesa e la Madonna.
Nella preghiera vogliamo affidare Mons. Calabro all’amore misericordioso di Dio perché lo accolga tra le sue braccia e gli dia il premio promesso ai suoi servi buoni e fedeli.
Grati per il bene ricevuto, siamo certi che in paradiso continuerà ad amare la sua cara diocesi di Andria.
Don Gianni Massaro
Vicario Generale – Diocesi di Andria