“Risorgi mia effige, fatta a mia immagine!
Risorgi, usciamo di qui!…
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio.
Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo.
Per te, io che sto al di sopra dei cieli,
sono venuto sulla terra e al di sotto della terra.
Per te uomo ho condiviso la debolezza umana
ma poi son diventato libero…”.
(Da una antica omelia sul Sabato Santo)
La Pasqua di Cristo sia per tutte le coscienze quel terremoto devastante che faccia crollare i muri dell’indifferenza e aprire solchi di solidarietà e di fratellanza universale e ci incoraggi a chinarci sulle ferite dell’umanità che, alla luce del mistero pasquale, diventano feritoie di speranza.
A ognuno di noi Cristo dice: “Risorgi, usciamo di qui! E noi, testimoni della sua risurrezione, all’uomo che vive avvolto da bende di morte, attraverso gesti di vera carità, siamo chiamati a gridare lo stesso annuncio.
L’augurio di questa nuova e Santa Pasqua è tentare insieme con Cristo e in Cristo di correre insieme come comunità cristiana e non in un sistema sociale, politico, economico complesso per provare a diversificarsi con coraggio e valore per un cambiamento possibile, tipicamente umano, nella ricerca di comuni denominatori, che stabiliscono le priorità effettive di un cammino condiviso, che supera le logiche di una cultura della dis-integrazione e promuove invece una cultura dell’integrazione.
Buona corsa e Buona Pasqua.
Don Geremia Acri e gli operatori della carità