Letture:
Ap 14,13
Sal 129
Gv 12,23-28
Carissimi fratelli e sorelle,
qualche giorno fa, al diffondersi della notizia della morte di Enza, mentre mi veniva chiesto un commento, dicevo che l’atteggiamento più opportuno era quello del silenzio, dinanzi ad una storia così triste, entrare in noi stessi e riflettere su dove ci sta portando questa società che sempre più si disegna su stili di violenza e di sopraffazione. Tenendo conto che la violenza, prima di arrivare ad uccidere è sempre violenza di parole, di comportamenti, talvolta perfino di sguardi.
Ma il silenzio doloroso che abita nei nostri cuori oggi è stato squarciato dalla Parola di Dio, che ci ha detto quello che pensa Lui, il Signore, sulla triste sorte della nostra sorella Enza. Ebbene nella prima lettura, tratta dal libro dell’Apocalisse, il Signore ci ha detto: “Beati i morti che muoiono nel Signore. Essi riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono”. Ecco, la nostra sorella Enza riposa dalle sue fatiche. Certo, guardando le cose dal nostro punto di vista, ci vien da dire che sarebbe stato meglio rimanere ancora ad accudire i suoi figliuoli nella loro crescita. Ma le cose sono andate in un altro modo e dunque non ci resta che affidare al buon Dio quest’anima, chiedendo che ore lei possa dal cielo seguire e accompagnare con tante buone ispirazioni la loro crescita umana e cristiana.
E poi proprio nella pagina del Vangelo Gesù ci ha ricordato che il chicco di grano che marcisce e muore diventa seme di vita per la spiga che nasce. La nostra sorella Enza, è proprio lei questo chicco di grano che morendo, certamente produce molto frutto nella vita dei suoi figli che se da una parte cresceranno senza lo sguardo, gli abbracci, i baci della mamma, certamente troveranno accanto a loro tante belle persone che non faranno mancare loro tutto l’affetto necessario per una crescita serena e ricca di frutti buoni per la vita, nell’attesa di poterci tutti incontrare nell’abbraccio eterno del cielo.
Questa Parola del Signore sia davvero di grande consolazione e conforto e di speranza per tutti noi, chiamati dalla tragicità degli eventi, a vivere quest’ora di tristezza e di dolore.
Dio, Signore e amante della vita, perdonaci se alla notizia di questa ennesima tragedia che ha umiliato e macchiato di vergogna la nostra comunità civile ed ecclesiale, abbiamo coltivato sentimenti di sdegno e di vendetta. Ti preghiamo di accogliere tra le tue braccia nostra sorella Vincenza, di custodire con amore di Padre i suoi figli e di usare misericordia con Luigi. E a noi dona il coraggio, nonostante tutto, di custodire, servire e amare la vita sempre, dovunque e comunque.