La parrocchia Gesù Liberatore in Canosa di Puglia, festeggia il 25° anniversario della Dedicazione della chiesa. Sono trascorsi venticinque anni dall’11 gennaio 1997, venticinque anni di fede e di vita comunitaria. La comunità si prepara a vivere questo momento sfogliando l’album dei ricordi da cui emergono tanti frammenti di storia, tra liturgia, formazione e condivisione. Sono il segno di una comunità che si è rinnovata nel tempo, rigenerata dalla grazia di Cristo, suo fondamento: la “pietra viva” scartata dai costruttori che è divenuta “testata d’angolo”, scelta preziosa davanti a Dio (cfr. 1 Pt 2, 4-5.7).
L’edificio parrocchiale di Gesù Liberatore ha visto la posa della sua prima pietra il 22 giugno 1991, ad opera di S.E.R. Mons. Raffaele Calabro. Sorta in un quartiere vasto e difficile, la zona 167 di Canosa di Puglia, che dalla seconda metà degli anni ’80 ha visto una crescita esponenziale dei nuclei familiari e quindi delle abitazioni. Chi abitava e abita questi luoghi può raccontare di una storia d’amore, segnata dalla costruzione della parrocchia “Gesù Liberatore”. La parrocchia sognata e poi vista nascere, ha custodito e incrementato, negli anni, il bene di chi ha a cuore questo quartiere. Sin dall’inizio, la messa in opera della struttura non è stata ideata unicamente come luogo destinato alle sole celebrazioni liturgiche, ma doveva tradursi in una risposta concreta alle esigenze di carattere sociale di questo nuovo quartiere.
Negli anni molti sacerdoti si sono susseguiti nella guida e nella collaborazione della nostra Parrocchia. Un doveroso ringraziamento va a don Franco Santovito, che è stato parroco della parrocchia Gesù Liberatore dal 1987 al 2003, figura fondamentale negli anni di costruzione e formazione del complesso parrocchiale. La sua opera, dopo il suo trasferimento, è stata portata avanti da don Vito Miracapillo (parroco dal 2003 al 2019) che ha dato alla chiesa locale un’impronta missionaria, forte della sua esperienza di missionario in Brasile. Un grazie va anche ai diversi collaboratori parrocchiali che si sono susseguiti, e negli anni, sono stati operai silenziosi e preziosi nella “vigna del Signore”. A loro vogliamo esprimere il nostro grazie per esserci stati accanto, nei momenti più importanti della nostra vita cristiana. A don Nicola Fortunato, don Michele Malcangio, don Vincenzo di Muro, don Riccardo Taccardi, don Vincenzo Chieppa, don Salvatore Sciannamea e infine al diacono Antonio Dellatte: ognuno di loro rappresenta un tassello, in questa storia, che da venticinque anni ci accompagna. Al nostro parroco, don Michele Pace, auguriamo di poterci accompagnare in questo nuovo capitolo della storia parrocchiale, non stancandosi mai di essere nostra guida. Accanto ad essi, preziosa è stata e continua ad essere l’opera dei tanti collaboratori laici che con preziosa dedizione si sono spesi e continuano a spendere per rendere bello il volto di questa comunità, alcuni dei quali continuano a lavorare con noi dal cielo.
La Chiesa, come afferma Benedetto XVI, “è l’edificio in cui, Dio e l’uomo vogliono incontrarsi” e celebrare l’anniversario della dedicazione della nostra chiesa, vuol dire continuare negli anni ad essere testimoni credibili del Vangelo, incontrando Cristo nei sacramenti e nelle persone. Ancora oggi, dopo venticinque anni, attraverso questo Tempio Santo tutti noi manifestiamo il nostro essere “pietre vive” dal giorno del Battesimo, la nostra comunione con la Chiesa tutta e con il nostro Vescovo Luigi Mansi. Preghiamo ancora la Santa Chiesa di Dio, affinché sia grembo fecondo di nuovi fedeli.
I giovani della Parrocchia